Il 15 gennaio alle ore 16.30 presso l’atrio del Palazzo del Liviano, Università di Padova - Dipartimento dei Beni Culturali, sarà inaugurata la I Mostra Itinerante del Muquifu. Finestre, Storie e Memorie in Estinzione, a cura di Padre Mauro Luiz da Silva, Verona Segantini, Giuliana Tomasella.
La mostra resterà aperta fino al 28 febbraio e sarà visitabile negli orari di apertura del Liviano.
L'allestimento è stato realizzato da Roberto Giannerini e Luca Zecchin.
In occasione della vernice, è prevista una presentazione nell’ambito delle lezioni del Dottorato in Storia, Critica e Conservazione dei Beni Culturali, che si terrà in Aula Diano. Interverranno Giuliana Tomasella e Padre Mauro Luiz da Silva, fondatore e curatore del museo, il cui progetto è nato come tesi in Museologia alla fine del percorso di laurea triennale in Storia e Tutela dei Beni Culturali seguito presso questa Università.
Che cos’è il Muquifu? È un museo inusuale, frutto di una sfida e di una passione, creato per rovesciare alcuni stereotipi e luoghi comuni e per opporsi all’ingiustizia sociale. Un museo che vuole valorizzare le risorse immateriali del vissuto di una grande favela di Belo Horizonte, recuperando e rilanciando storie, progetti, percorsi individuali e collettivi: dalle radici del Quilombo, nome con cui si indicano i primi insediamenti degli ex-schiavi africani, nati all’insegna della ritrovata libertà, alle prospettive negate di un futuro che sembra appartenere solo a chi è ricco e bianco. I volti delle Janelas (finestre) – ospitati al Liviano insieme a dipinti e a fotografie che documentano i vari aspetti di questa storia – ci parlano dello sgomento di una prossima estinzione, di un orizzonte sottratto allo sguardo, di un’incertezza che cancella i tratti riconoscibili di una comunità. Il fondatore/curatore del museo, Padre Mauro Luiz da Silva, che è anche parroco della favela, non vuole nascondere le contraddizioni e il degrado di una realtà che sarebbe assurdo idealizzare.
Non è questo il punto. Si tratta piuttosto di far deflagrare la contraddizione di coloro che, in nome di una presunta rinascita residenziale dell’area in cui l’insediamento si trova (nel pieno centro di Belo Horizonte), vogliono spazzarne via gli abitanti, per non vedere più, così vicino alla città dei ricchi, quella dei poveri.
Il Muquifu si pone sulla linea di confine fra le due diverse realtà, provando a farle dialogare, mostrando come non tutto, nella favela, sia da respingere con spavento o da allontanare con disprezzo. Come sempre accade, nel momento in cui l’astrattezza di un’idea (o di un pregiudizio) si incarna in persone, memorie, racconti, nascono la curiosità e l’interesse. Questo rappresenta il Muquifu: uno scarto, un rovesciamento di prospettiva, che guida il nostro sguardo dal centro alla periferia, negli interstizi di una storia inusuale, fatta di oggetti senza pregio che si fanno collezione, di finestre senza infissi popolate di storie, di tamburi e danze che evocano un passato ancestrale.
Sono invitati a partecipare i dottorandi, gli specializzandi, gli studenti e tutti gli interessati.
Scarica la locandina dell’evento.
Il Direttore del Dipartimento
prof. G. Valenzano