L’ISBREC-Istituto Storico Bellunese Della Resistenza e dell’Età Contemporanea e il Comune di Belluno, in collaborazione con un’ampia rete di partenariato (tra cui il Dipartimento dei Beni Culturali dell’Università di Padova), propongono per il giorno sabato 18 dicembre 2021 alle ore 16.30, un evento dedicato al grande cinema italiano del XX secolo in memoria dello sceneggiatore bellunese Rodolfo Sonego nell’anno del centenario della sua nascita avvenuta a Cavarzano il 27 febbraio 1921, un sodalizio quello tra la città di Belluno e lo sceneggiatore, consolidatosi nel 1992, quando il sindaco Maurizio Fistarol conferì a Sonego il premio San Martino. Inoltre, Sonego visse la sua infanzia a Puos D’Alpago e, in tutto per tutto, lui si è sempre sentito un fiero alpagoto.
Il grande cinema di Rodolfo Sonego nel centenario della nascita, che si terrà a Belluno in Sala Bianchi, prevede la partecipazione del figlio di Rodolfo, il medico chirurgo-dermatologo Giulio Sonego (che ha anche lui vissuto i primi dieci anni della sua vita a Puos D’Alpago). In dialogo con Mirco Melanco, ideatore della serata e storico di cinema dell’Università di Padova, racconterà la sua esperienza di testimone diretto della sorprendente e strepitosa vita del padre con aneddoti che riguarderanno attori famosi come Alberto Sordi e Silvana Mangano, produttori come Dino De Laurentiis, e tanti altri personaggi famosi del cinema italiano che hanno frequentato la casa di Rodolfo Sonego a Roma e a San Pietro di Feletto, quando il cinema italiano si riversava nelle colline del prosecco per scrivere sceneggiature prestigiose che sarebbero poi diventati altrettanti importanti film di cinema italiano e non solo.
Si parlerà quindi di cinema italiano visto da uno sguardo particolare e intimo, mentre la dott.ssa Romina Zanon (dottoranda di ricerca in fotografia e cinema dell'Università di Padova) alternerà specifiche informazioni storiche mostrando decontestualizzazioni filmiche tratte dai film scritti da Sonego. La serata multimediale vuole raccontare una pagina speciale di storia del cinema, di cui lo sceneggiatore bellunese è stato una pietra miliare, iniziando a realizzare film già nel 1946, quando, terminata la guerra, aveva da poco abbandonato le vesti di capo partigiano della Resistenza.
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