Cattedra di Cinematografia documentaria
Il giorno giovedì 10 aprile 2014, presso l’Aula E di Palazzo Maldura (via Beato Pellegrino 1), dalle ore 16:30 alle ore 18:00, all’interno del corso di Cinematografia documentaria (docente Mirco Melanco), si terrà una lezione con Cecilia Mangini dove interverrà il prof. Gian Piero Brunetta: verranno presentati alcuni storici corto-metraggi della regista pugliese. La lezione è aperta al pubblico a completamento dei posti a sedere.
Sono invitati a partecipare i dottorandi, gli specializzandi, gli studenti e tutti gli interessati.
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Il Direttore del Dipartimento
prof. G. Valenzano
EVENTO: CECILIA MANGINI A PADOVA
Introduco l’incontro con un’autrice di cinema documentario di chiara fama: mercoledì 9 aprile (cinema REX ore 21,00) sarà presente in sala la regista pugliese Cecilia Mangini per presentare il suo ultimo film IN VIAGGIO CON CECILIA (2013, 63 min.), co-diretto con Mariangela Barbanente (in allegato il file contenete la sinossi). Il giorno seguente la regista sarà ospite della lezione di Cinematografia documentaria (ore 16,30 aula E di Palazzo Maldura) per parlare di alcuni suoi documentari storici, cortometraggi girati nelle periferie di Roma Capitale o che narrano eventi appartenenti alla cultura meridionale, in primis della regione Puglia.
Cecilia Mangini nasce nell’estate del 1927, alla fine degli anni Cinquanta esordisce alla regia cinematografica in un periodo nel quale le Donne non avevano cittadinanza nel cinema italiano, ma la regista è anche considerata una delle pioniere del documentario europeo. I suoi documentari rivisti a distanza di anni, conservano intatta la profonda passione civile che ha animato le sue opere e che le ha permesso di essere testimone di un’intera epoca: Ignoti alla città (1958) è il suo primo documentario con il testo scritto da Pier Paolo Pasolini; il film parla dei sogni dei ragazzi di vita delle borgate romane. Tra i numerosi suoi lavori si ricorda All’armi siam fascisti! (co- diretto con il marito Lino Del Fra e Lino Micciché) un lungometraggio (1961-1962, di 100 minuti) che racconta mezzo secolo di storia nazionale ricostruito con materiali di repertorio: dalla guerra di Libia alla pace di Versailles dai tumulti del dopoguerra al terrore della corruzione fascista, dalla Resistenza ai fatti del luglio ’60. All’armi, siam fascisti! parla concretamente del fascismo dalle origini fino ai fatti di Genova Sessanta.
A lezione di Cinematografia documentaria vedremo cinque suoi documentari. I primi due sono stati realizzati ancora con l’aiuto di Pasolini: si intitolano Stendalì (Suonano ancora) (1960, 11 min.) e La canta delle marane (1962, 10 min.). Stendalì è l’ultima testimonianza di un lamento funebre in lingua grika, realizzato a Martano, un comune della Grecia salentina, sulla spinta delle lezioni dell’etnologo Ernesto de Martino. La canta delle marane racconta dell’addio al mondo antico incantato delle marane, luoghi magici per i giovani delle sterminate periferie romane. Gli altri tre film, scelti per il pubblico dalla stessa regista, sono Divino amore (1960, 11 min.), Felice Natale (1965, 13 min.) e Tommaso (1965, 11 min.). Divino amore (film ritrovato da poco) parla di un luogo di culto popolare alle porte di Roma. Dice la Mangini riferendosi all’episodio della Madonna nella Dolce vita di Federico Fellini (1960): “Il mio colloquio con Fellini è avvenuto molto tempo fa, Fellini era un grandissimo narratore e un fantastico bugiardo. Non mi ricordo se l’idea di girare Divino Amore l’ho avuta in quel momento, di sicuro è un’idea nata come negazione dell’episodio di La dolce vita, che non condividevo”. In Felice Natale con ironia la regista denuncia coraggiosamente, e con un certo anticipo sui tempi, i falsi miti del consumismo e della moda. Tommaso invece spiega l’arrivo della grande industria in una cittadina del Sud visto con gli occhi, ingenui e abbagliati dalle promesse del benessere, di un ragazzo.Mirco Melanco
Padova, 2 aprile 2014